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Evviva la privacy

Posted by tismari on 1 Luglio 2013 in Sesso & Politica |

Credo di averlo specificato in altri articoli su questo filone ma è sempre meglio ribadirlo: in questi articoli non si mettono a confronto le persone ma i fatti accaduti in periodi diversi.Detto questo, oggi parliamo di Sircana e Maria Letizia Studolmina. Nel 2006, Silvio Sircana portavoce del governo Prodi, fu beccato mentre si fermava con la macchina di fronte ad un transessuale a chiedere forse informazioni, in ogni caso a parlare. I giornalisti si buttarono sulla preda con tanto di interviste ai transessuali della zona, foto in prima pagina e commenti di ogni tipo. Contro Sircana venne riportato un articolo della Convenzione dell’Onu contro la prostituzione. Nel 1891, all’età di settant’anni, Maria Letizia Studolmina (della quale parleremo anche in un altro articolo), principessa di Solms, spregiudicata, inseguita dai pettegolezzi, dagli scandali e dai controlli dei servizi segreti di mezza Europa, diventa la protagonista di un processo nel quale viene alla luce la passione sfrenata nei confronti della sua dama di compagnia Charlotte Mortier Bouly de Lesdain di qualche decennio più giovane di lei. Passioni proibite e privacy, il presente è fatto di passato.

Marisa Tisti

 

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1 Comment

  • Vanny ha detto:

    Preferisco fare un concetto di fondo dove la comunicazione comanda: giornali, tv, sms, fotografie, internet ecc. A tutti noi, nell’ambito dei valori costituzionali, è dichiarata ampia libertà di espressione e di celebrazione del proprio pensiero, ed è garantito il diritto di essere aggiornato e di conoscere i fatti e i pensieri altrui. Eppure, a fronte degli evidenti vantaggi in termini di democrazia, derivanti dal pluralismo e dalla pluralità dei mezzi di informazione, è necessario esaminare l’altro aspetto della questione: il diritto alla riservatezza, proprio di ogni persona. Il problema sorge dove l’uomo non è il mero soggetto passivo dell’informazione, bensì ne rappresenta l’oggetto: e allora, fino a che punto è possibile raccontare o divulgare fatti concernenti un determinato individuo? Esiste un limite all’interesse della collettività a conoscere certi eventi? C’è un confine tra diritto di cronaca e vita privata?

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