DAL 2011 AD OGGI…scrivere e pubblicare un libro
Dal 2011 ad oggi: Come è cambiato il modo di scrivere e pubblicare un libro, la mia esperienza…
Nel 2011 pubblicavo il mio primo libro, “Fiamma”, questo il titolo, un racconto storico, inventato, ambientato nel periodo del Risorgimento Italiano.
Scelsi una casa editrice tradizionale, Albatros-Il Filo.
Ricordo molto bene l’emozione di vedere, finalmente, le mie parole trasformarsi in pagine stampate, ma anche la lunga attesa:
circa sei mesi per arrivare alla pubblicazione, sei mesi di correzioni, mail e nuove idee da prendere in considerazione.
Per sostenere i costi dell’operazione acquistai cento copie, un investimento necessario per permettere all’editore di coprire le spese.
Da parte loro si occuparono della presentazione del libro, un gesto che, all’epoca, mi sembrava già un privilegio.
Da allora il panorama editoriale, io con lui, è profondamente cambiato.
Quest’anno, nell’Agosto 2025, è uscito il mio secondo lavoro “Vortice”, stavolta ho scelto un approccio completamente diverso: il self publishing su Amazon, l’autopubblicazione.
Nessun anticipo da versare, nessuna copia da acquistare perché Amazon stampa solo su richiesta, il libro esiste solo quando qualcuno lo ordina. Una rivoluzione!
Certo, ho dovuto chiedere aiuto a mio nipote, grafico pubblicitario, per la realizzazione della copertina e per l’impaginazione, un approccio decisamente più familiare, artigianale, un approccio più libero.
E poi c’è “Medoro, il cane che viene dallo spazio”, un progetto del tutto sperimentale, (in realtà il personaggio di Medoro esiste dal 2016, potete trovare canzone e video su Youtube) nato con il supporto dell’intelligenza artificiale, mi sono avvalsa di ChatGPT per esplorare nuovi modi di scrivere (la scrittura del futuro) che, da una parte mi affascina, dall’altra mi spaventa.
Se nel 2011 scrivere un libro era un processo solitario, con ChatGPT è collaborativo può diventare addirittura uno scambio di idee tra te e l’intelligenza artificiale. Positivo? Non lo so.
L’intelligenza artificiale sta entrando in tanti settori e la scrittura non fa eccezione.
Personalmente ho trovato interessante confrontarmi con questo nuovo modo di scrivere devo però ammettere di avere avuto delle difficoltà, nell’utilizzo della punteggiatura per esempio. Ho “riposizionato” virgole e punti e ho gestito a modo mio le andate a capo e l’inizio capoverso, ChatGPT spesso, dopo il punto, inizia un nuovo paragrafo con la vocale “O” cosa che a me non piace.
Dal mio primo libro ad oggi ho imparato che scrivere non è solo mettere su carta una storia, è anche scegliere con cura il come portare la storia nel mondo, oggi più che mai le strade sono molteplici.
A chi mi domanda: Cosa ti aspetti adesso?
Bene, mi aspetto che il mio primo libro “Fiamma” diventi un copione teatrale, il secondo “Vortice” un film per la televisione e “Medoro, il cane che viene dallo spazio” bhè per questo racconto potrei chiedere consigli allo Studio Bozzetto (quelli di Topo Tip) per farlo diventare un cartone animato… è tutto troppo? Sì è vero ma sognare non costa nulla!
Alla prossima avventura…
